Finalmente l’interconnessione Forrest.

I Virgo Reference.

Rimando al dopo i perché di questa denominazione.

Innanzitutto la domanda… perché ho titubato tanto nell’intraprendere questa avventura nel territorio del segnale (come d’altronde fa chiunque sia dotato di un saldatore…)?

Semplicemente perché il dover mantenere i medesimi elevatissimi standard raggiunti dal progetto Forrest nelle alimentazioni hi end anche nella trasmissione del segnale è una roba davvero molto complessa e bisogna farsi il culo, soprattutto in sede progettuale per capirne prima le problematiche legate alla fisica dei fenomeni elettromagnetici, poscia approntare dei modelli matematici per cercare di sfruttare tali fenomeni nella maniera più conveniente possibile.

Prendere un conduttore, chiuderlo in un schermo, collegarlo a massa, saldare alle sue estremità un paio di connettori e poi rifinirlo con una calza?

No. Non si fa. O almeno, non si fa ad alti livelli e noi vogliamo sempre volare alti, lassù dove nemmeno le aquile oserebbero, nevvero?

Per fare lo cose per bene, bisogna studiare.

Lo studio deve procedere di pari passo percorrendo contemporaneamente due strade parallele, una nel dominio del tempo, l’altra nel dominio delle frequenze. 

Nel progetto ho implementato una geometria differenziale per il segnale e le masse, non solo per compensare in maniera efficace l’effetto Hall ma per conseguire un campo magnetico atto a direzionare i dipoli nella maniera più conveniente possibile in modo da ‘velocizzare’ il tragitto del segnale.

Pure la scelta e lo studio del dielettrico ha avuto un preciso focus. Oltre infatti allo scopo tradizionale, esso in un cavo di segnale hi end ha la precisa funzione di abbassare il livello delle microvibrazioni indotte dal passaggio degli elettroni che ricordiamo perseguono l’andamento della classica funzione d’onda.

Per ottenere ciò in maniera efficace ho ricorso ad un dielettrico fluido, avente la viscosità opportuna al fine di garantire al delicato quanto critico fiume di elettroni il giusto ‘comfort’.

Per il massimo rendimento dal punto di vista puramente elettrico, non ho badato a spese nella scelta del conduttore.

Si tratta di prezioso (e costoso) rame monocristallo UP-OCC dall’elevatissimo grado di purezza 7N (99,9999%) con trattamento Ohno.

L’apoteosi della purezza.

La schermatura è un progetto a parte, ed è basata come per tutta la famiglia Forrest sul fenomeno della compensazione, di tipo totalmente capacitivo. L’unico componente ‘attivo’ è l’elegante ma sobria calza esterna con inserti in rame pieno.

Una parte molto importante in un cavo di segnale top è quella in prossimità delle connessioni, parte curata maniacalmente sia dal punto di vista elettromagnetico che meccanico (non vogliamo mica che tutti gli accorgimenti adottati fin qui vengano sprecati anche in parte nei punti in cui dovrà avvenire l’interfacciamento con le nostre amate elettroniche, no?). Le saldature sono realizzate con componente audiograde (di derivazione Cardas). I connettori sono degli Axiomedia di fascia top rifiniti in oro 24K, isolati in teflon e chiusura a serraggio.

Il suono.

L’inserimento dei Virgo nel mio sistema ne ha rivoluzionato profondamente il suono, surclassando (direi, radendo al suolo) tutto il preesistente che al confronto si è rivelato ben poca cosa, nonostante dei listini con tre zeri.

La sensazione di grandiosità, di ampiezza (in combo con l’alimentazione Red e Supreme Reference) è decuplicata. Tutto questo insieme ad una coerenza e ad una eleganza del suono che hanno dell’incredibile! Oltre a ciò, i Virgo estrapolano una tale quantità d’informazione dalla registrazione che sembra davvero di stare ascoltando un ‘altro disco. Da questo punto di vista si tratta di un cavo estremamente rivelatore ed introspettivo. Impressionante la riproduzione dei transienti, la reattività e l’impeto della Musica. Velocissimo, niente code, niente porzioni di spettro audio che rimangono indietro o mancanti. In questo range, l’estensione agli estremi di banda è disarmante. Un basso profondissimo ma cesellato nel rispetto contemporaneamente di un fattore che è determinante per godere a pieno dell’evento sonoro: il senso del tempo. Credetemi, ci ho messo un po’ a chiudere la mascella di fronte a questa meraviglia….

Da queste ultime considerazioni si dovrebbe aver leggermente percepito il perché del nome.

La Vergine, oltre al mio segno zodiacale, denomina quella regione di universo che è sede di uno dei più grandi superammassi di galassie a noi conosciuto e di cui il nostro Gruppo Locale fa parte. Una regione che si estende per circa 250 milioni di anni luce.

Quindi, la grandiosità, l’immensità, il respiro.

E’ la peculiarità che salta subito all’orecchio all’inserimento di questi cavi. Un respiro, un senso di spazialità che non avevo mai provato anche con cablaggi che fanno di questo parametro il loro biglietto da visita e che, cribbio, hanno da sempre mantenuto le promesse all’ascolto. Ma qui siamo davvero su un altro livello.

Reference? Beh, penso che questo non abbia bisogno di alcuna spiegazione

I Virgo Reference sono disponibili su ordinazione sia in versione RCA che in bilanciato XLR, nella lunghezza di progetto da 1,25 metri. I tempi di consegna variano a seconda della disponibilità di volta in volta del materiale.